martedì 12 maggio 2009

La chiesetta di Piedigrotta...



PIEDIGROTTA
Vicina al centro storico di Pizzo, la chiesetta di Piedigrotta rinnova il fascino unico e mai altezzoso della cultura popolare. Seduta sulla spiaggia, la “Madonneja”(cosi affettuosamente chiamata dai pizzitani),accoglie da decenni una moltitudine di persone durante tutto l’arco dell’anno. Lontano dal borgo 1500 metri e tra le opere piu visitate in Calabria. Grandissima la popolarita, attraverso il passaparola dei turisti che ritornano per godere, anche del panorama suggestivo che dalla strada scende, giu, all’arenile. Lo sciabordio del mare e dell’odore degli scogli accompagnano il visitatore fin sull’uscio della Chiesa, poi all’entrata di Piedigrotta il silenzio annuncia la luce che si dirada. Le continue macchie del tufo cambiano colore e le statue giocano con la propria ombra secondo i momenti della giornata e i capricci esterni del tempo.

LA CHIESA
Un grande blocco di tufo scavato all’interno. Si allarga la grotta aprendosi in tre direzioni, le due volte laterali e la principale, quella centrale. Arcate e pilastri aprono e sostengono la roccia tufacea, scavata con maestria e fatica fin dentro il cuore del blocco unico che sfida il mare da secoli.
All’interno i temi religiosi offrono da un lato la Madonna di Pompei, si continua con la vita di Gesu e con il presepe che richiama le tradizioni culturali meridionali, lasciando senza fiato il visitatore perche traspare la gioia dell’artista nel rendere vivo e felice una nativita ricca di speranze.
Piu variegata la volta dal lato destro della chiesetta dove i protagonisti S. Giovanni e l’Angelo della Morte meritano l’attenzione maggiore.






IL RITO
Dal 23 Giugno al 2 Luglio di ogni anno, giorno della ricorrenza della Madonna delle Grazie, la chiesetta di Piedigrotta torna ad essere protagonista di un rito religioso che rientra ormai nelle tradizioni pizzitane, trovando ogni volta nuovi fedeli tra gli abitanti dei centri vicini.

LA LEGGENDA
Si narra che verso la fine del 1600, un veliero, navigando nel golfo ad un miglio a nord di Pizzo, per il mare in tempesta calo a picco. Il capitano presagendo l’imminenza della morte, riuni i suoi uomini di fronte ad un quadro della Madonna di Piedigrotta raccogliendoli in preghiera e come ultimo atto di fede, fece voto, in caso di salvezza, di innalzare una chiesetta nel punto in cui avrebbe toccato la costa.
I marinai riuscirono dopo grandi sforzi a guadagnare la riva raggiungendo la spiaggia dove oggi sorge la chiesetta. Sul bagnasciuga del lido si adagio il quadro della cappella di bordo. L’equipaggio della nave penso al miracolo compiuto e prima di ripartire, i marinai mantennero la promessa fatta ed eressero una chiesetta votiva deponendo sull’altarino il quadro della Madonna. Col tempo il luogo di culto fu dotato di un romitorio e di una piccola torre in cui venne sistemata la campana di bordo, del veliero affondato ritrovata dai pescatori locali dove spicca la data di fusione, 1632. Quel cimelio e ormai da anni sparito.

GLI ARTISTI
Ai primi del secolo scorso, Angelo Barone e il figlio Alfonso, artisti locali, ampliarono gradualmente la grotta con piccone, martello e scalpello e crearono, usando la roccia tufacea, statue e gruppi scultorei riproducenti scene ispirate alle sacre scritture. Nel 1969 lo scultore Giorgio Barone, nipote di Angelo e Alfonso, di ritorno dal Canada dove aveva vissuto fino ad allora, restauro in parte le statue e aggiunse al patrimonio di Piedigrotta due grandi medaglioni raffiguranti Papa Giovanni XXIII e J. F. Kennedy.





LA SUGGESTIONE
La chiesa di Piedigrotta e aperta tutti i giorni e ad ogni ora rinnova al suo interno il miracolo della luce che entra, prima dalle finestre della facciata che si espone ad ovest sul mar Tirreno, poi dalle piccole aperture praticate nella roccia, facendo scaturire dal tufo tutte le tonalita di cui e capace. Statue e sculture animano ad ogni ora una brillantezza cangiante e soffusa, figlia del mare e del cielo di questa splendida terra.

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